Nicc: A me piace far la spesa. Non lo shopping, per quello proprio sono un disastro. La spesa. Mi diverte passare dal supermercato prima di andare a casa per prendere pane fresco e qualche mini-leccornia da cucinarmi la sera. C’è un aspetto della spesa che trovo poco divertente: la colonna alla cassa. Non mi piace stare imbambolato con i miei 2 metri d’altezza fra bambini che piangono perché vogliono le caramelle appese sopra al tappeto scorrevole della cassa ad aspettare il mio turno. Nulla contro l’attesa, non mi stresso. Ma ammetto di sentire il bisogno di uscire al più presto. A questo punto però il dubbio che mi strugge da tempo: al supermercato è meglio puntare diretto alla cassa dove attendono pochi clienti ma con carrelli stracolmi o è più efficace scegliere la cassa con tante persone incolonnate ognuna con pochi prodotti nel cestino? Cosa ti dice la matematica? Puntualmente io riesco a scegliere la cassa sbagliata, e mentre attendo vedo sfilare uno dopo l’altro gli altri clienti accanto a me… Ema, aiutami tu. Grazie, Nicc.

Ema: Ah! la coda alla cassa… E chi non ha mai desiderato ardentemente una ricetta segreta per imbroccare la coda giusta? Chi non ha mai guardato con aria di sufficienza gli automobilisti fermi nella colonna accanto, mentre la propria colonna, anche se impercettibilmente, si muove?
E quella indicibile, atavica sete di sangue che ci assale mentre vediamo che la coda alla cassa accanto sfila con ritmo regolare, mentre la signora davanti a noi ha preso il limone senza metterci il codice a barre, ed ha voluto tornare a prendere la seconda confezione di carta da cucina dopo aver visto che era in azione 2×1, e alla fine paga 67,65 tutto rigorosamente in monetine.
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