È il 25 agosto duemiladodici. La sveglia ha suonato alle 5.45, fuori la luna era già scomparsa, albeggiava lontano lontano. L’aereo che mi ha portato qui a Montreal, Canada, ha rincorso la notte volando verso ovest durante tutto il viaggio, ma non l’ha raggiunta. Prima a Newark, poi a Montreal, è sempre stato giorno. Ho messo piede a terra, scendendo i gradini del piccolo shuttle, 21 ore dopo aver lasciato casa. 21 ore senza notte quando ho saputo, tornando al mondo, che nel frattempo Neil Armstrong ci aveva lasciato. Una lunga giornata senza luna. Ora ho scoperto perché non si è lasciata raggiungere.