In the Valley of Elah

Nella valle di Elah Golia sfidò Davide. Non aveva paura. Sapeva che solo vincendo la sua paura l’avrebbe sconfitto. E così fu. Nella valle di Elah Paul Haggis sfidò i film predigeriti, i film “ti dico quello che sai già così stai tranquillo”, i dialoghi filosofia dei poveri che funziona sempre “il mondo bianco e nero e non tutti i neri sono omaccioni cattivi lo sai!?”, i film ammerigani che solo se c’hai la volpe del ventesimo secolo arrivi nelle sale di tutto il mondo!
Paul Haggis non voleva sconfiggere nessuno, solo farsi sentire da qualcuno. E oggi al Lumière me lo son visto Nella Valle di Elah.

Ho scoperto che sì può. Si può! Si può proporre qualche cosa che non è prefritto. Che ti fa saltare sulla poltrona del cinema gridando “ancora!”. Che si può avere un contenuto intelligente in un contenente ancor più bello. Che non ce stanno solo i matusa come Clint Eastwood, Sean Penn, Wim Wenders & co. a saperla lunga a Hollywood.

Paul HaggisPaul Haggis (leggetevi questa mini biografia: click qui) lavora per da dentro e fuori Hollywood. Ha firmato le sceneggiature di Million Dollar Baby, 007 Casino Royal, Crash senza mai risultare incoerente. È spietato con lo spettatore ma sa dare umanità ai suoi personaggi ed è un uomo di cuore (Haggis is co-founder of Artists for Peace and Justice (…) and a member of the Advisory Board of The Center for the Advancement of Non-Violence., da imdb.com/name/nm0353673/bio). Paul Haggis sa raccontare un epoca, un periodo storico, attraverso gli uomini, non la politica. Insomma, andatevi a vedere In the Valley of Elah.
Paul Haggis

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