Era il 3 settembre, e vi scrivevo in questo blog. Vi scrivevo che una nuova avventura stava prendendo il via. Ora ho 29 anni e tre giorni, sono passati infatti sei mesi. Sei mesi durante i quali ho scritto, letto, riscritto, riletto, ricevuto commenti e fatto girare il mio piccolo cerebro.
In verità nel frattempo ho girato un piccolo documentario. Ma non è tema per oggi. In verità lo è, perché il documentario mi ha permesso di conoscere una persona, Guido, che mi ha insegnato molto. Mi ha insegnato che nessuno è insignificante e che qualsiasi storia è eccezionale. Ma non divaghiamo.
Dicevo, sono passati sei mesi. E ora sono a Bologna a scrivere la vera e propria sceneggiatura. Il 4 marzo ho consegnato la versione definitiva del trattamento. È già assai corposa, è divisa in scene, luoghi, personaggi, nomi. Mancano i dialoghi. E le intenzioni. Il giorno dopo ho acquistato su internet un programma per scrivere sceneggiature (FinalDraft, ndr.) e mi sono messo a trascrivere il tutto in sceneggiatura.
È un divertimento. Sono, come già lo ero sei mesi fa, accompagnato in questa splendida avventura. Non vi farò troppi nomi e neppure mi dilungherò. Sappiate che dare voce ai personaggi, scriverne i dialoghi, muoverli virtualmente sulla carta, dar loro delle intenzioni è un gran divertimento. Prende vita.
E le cose non arrivano mai per caso. Oggi mi è capitato per le mani un libro: Il viaggio dell’eroe, di Christopher Vogler. È arrivato per caso?
Non fosse per la tendinite che inizia ad affliggere la mia mano, credo per il troppo tempo passato con la stilografica in mano o il computer portatile davanti a me, non mi fermerei per più di poche ore al giorno. Anche se ora ho da leggere. E quindi passo e chiudo. A presto. Credo prima di sei mesi.
Nicc