Questa mattina verso le 9.00 del mattino ero nello splendido castagneto di Curzùtt. Un luogo dove il bosco vive e respira e se ti ci immergi hai la possibilità di vederne la vita (clicca qui per gustarti il bosco visto dal satellite).
Sempre oggi, alle 14.30 manu ed io eravamo gli unici due adulti in sala a vedere l’ultimo film di Luc Jacquet «Le Renard et l’enfant» (la volpe e la bambina). I protagonisti della pellicola sono una bambina e una volpe (ma va?). Non una volpe furba che parla alla Walt Disney, non una volpe addomesticata che fa le piroette come un cagnolino, nemmeno una volpe attrice che di sopravvivenza nel bosco ne sa meno di un barboncino. Una volpe. Punto.
Un film per ragazzi che è riuscito a commuoverci. Un film che illustra la vita della natura (in questo caso del bosco) senza cercare di umanizzarla. Che ci ha dato il tempo di sentire i suoni della natura, di vederne i colori e i sentimenti.
Arrivato a Zurigo, erano le 23.30 quando sulla via che mi portava a casa mi ha attraversato la strada una volpe. Mi sono fermato, sperando tornasse in dietro. Sono stato fermo per un bel po’. Non ci credevo. Un incontro incredibile. Quella volpe, con il suo corto passo veloce, mi ha parlato. Devo capire ancora cosa mi abbia voluto dire ma la ringrazio già sin d’ora. Porterò con me quella volpe nel cuore, sperando stia bene, nel boschetto zurighese dietro casa mia. Convinto che a modo suo mi protegga.
Volpi, volpi… nello stesso periodo ho visto due volpi a ponte capriasca. Purtroppo io ero sulla posta, stanca, ascoltavo musica, tornavo a casa da scuola: non potevo fermarmi. La prima era un cucciolo, spaventato e spaesato in un fiumiciattolo in secca. La seconda una volpe adulta, sul ciglio del bosco comodamente seduta a guardare la strada. Entrambe le volte mi sono chiesta: sono stata l’unica a verderla? Quando passo via dalle pecore con i piccoli sento sempre un sacco di commenti. Lì niente. Forse non per tutti è destino vedere le volpi..
Stammi bene nicc